Diversi sono i miei lavori. Alcuni conclusi, altri ancora in corso d'opera, altri in procinto di vedere la luce, altri, ancora, piccoli embrioni, tracce di vita, semplici concetti che attendono, pazienti, di trovare un seguito, un'identità più strutturata. Molti di essi rimarranno però quel che sono: idee fugaci, semplici meteore apparse in un batter d'occhi ed altrettanto inavvertitamente svanite nel nero di un infinito big bang di pensieri.

venerdì 6 maggio 2011

IL SECONDO EPISODIO


IL PIENO E' VUOTO
Finalmente il secondo episodio della trilogia
TURBATIVE DI COSCIENZA

Così ... per chi lo ha già potuto leggere:

Finalmente l'ho letto. Tutto d'un fiato, perché' non si puo' smettere di leggerlo. Io almeno non ci sono riuscita. Non sono riuscita ad interrompere questo pugno nello stomaco che ho sentito dall'inizio fin alla fine del libro, con questo linguaggio cosi' "vuoto" o meglio svuotato di ogni orpello e di tutto ciò che è superfluo, diretto come solo un pugno nello stomaco può esserlo. Dolorosamente bello!

Ho cominciato a leggere “Il pieno è vuoto” di Pietro Giuseppe Mavrulis, in maniera un po’ curiosa: l'incipit mi attraeva e respingeva contemporaneamente. L’aspetto poetico mi ha coinvolto subito ... per le caratterizzazioni specifiche dei personaggi. In un insieme di sentimenti contrastanti, per la verità, ma anche catturata dai risvolti psicologici che Mavrulis sa bene evidenziare, e in qualche modo piacevolmente sorpresa dai flashback abilmente correlati, ho continuato a leggere fino all’epilogo ... Tempi nostri, ma forse tempi di sempre, da quando gli esseri umani soggiacciono alle pulsioni vitali, o si arroccano in posizioni psicologiche di rifiuto, assunte a difesa dell’io. Che poi si innestino altre vite, altre storie, in un contesto in cui tutto sembra possibile, e l’Autore in questo è davvero abilissimo a trasmettere il sapore dell’autenticità, diventa di primaria importanza. Ci si sofferma anche su particolari scabrosi che, è chiaro, non sono voluti per sollecitare interessi morbosi, ma sono irrinunciabili in quanto rivestono grande importanza ai fini della storia e della sua autenticità.
PER LA RECENSIONE COMPLETA VAI SU www.pandaleo.com

ROBERTO FERRI cantautore
Siamo dei “contenitori” che vengono riempiti e che lasciamo riempire, secondo caso e secondo necessità. L’ossimoro ci porta a considerazioni manichee: il bene e il male, la vita e la morte, o modernamente cibernetiche, matematiche (il più e il meno), psicoanalitiche (l’IO e l’ES), shakespeariane (to be or not to be), fisiche (materia-antimateria) ... Un UNIVERSO così pieno che basta un BUCO NERO per svuotarlo.
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