Diversi sono i miei lavori. Alcuni conclusi, altri ancora in corso d'opera, altri in procinto di vedere la luce, altri, ancora, piccoli embrioni, tracce di vita, semplici concetti che attendono, pazienti, di trovare un seguito, un'identità più strutturata. Molti di essi rimarranno però quel che sono: idee fugaci, semplici meteore apparse in un batter d'occhi ed altrettanto inavvertitamente svanite nel nero di un infinito big bang di pensieri.

martedì 6 settembre 2011

BACOMENTALE - recensione: "e mi pare il minimo"



E MI PARE IL MINIMO

Ma l'avete vista la copertina?
Ecco, rappresenta in sintesi tutti gli aspetti che si colgono leggendo le 296 pagine del libro.
Questo libro-diario è scritto utilizzando la chiave dell'ironia e, se guardate la foto di copertina, noterete che il tipo che vi fissa allampanato e irriverente (forse l'autore stesso), vi sta sfottendo con una linguaccia. Avete notato la frammentazione a puzzle della foto? Bene, non è altro che la ricostruzione temporale di un periodo vissuto sopra le righe, alla continua ricerca di un equilibrio difficile da trovare per chi non si vuole adeguare a ipocrisie e convenzioni. E poi l'immagine scontornata e virata in sanguigna: non è altro che la malinconia che affiora ad ogni capitolo, questo nonostante le risate che la scrittura strappa in continuazione. C'è un'altro aspetto di questo libro-diario inscindibile da tutto il resto: la grafica, intesa come impaginazione ed elaborazione delle font. Un disastro. Brutta, illeggibile, sbagliata, una vera schifezza. Ma purtroppo necessaria. Come è necessario lo sporco e il trucido che dà vita, anima e spessore a tutte quelle storie disperate che scelgono di raccontare la vita di chi fugge la propria solitudine e disperazione facendosi forza sull'unico sentimento “puro” che conoscono: l'amicizia.
E allora W il Vecchio e W l'Artista. W Bacomentale e Pietro Giuseppe Mavrulis.

sabato 3 settembre 2011

BACOMENTALE - recensione: "Bah! come 'n tale""



BAH!  COME 'N TALE


Conoscendo personalmente l'autore posso dire che alcune situazioni sono addirittura edulcorate.
L'architettura del romanzo Bacomentale è in realtà una serie di microstorie concatenate capaci di coinvolgere il lettore grazie a voli pindarici inattesi e concretezze espresse attraverso disilluse considerazioni. Una sorta di psichedelico viaggio dantesco attraverso la ricerca di sé stessi da parte dei due personaggi che condividono gioie, delusioni, follie e sociopatia ammantata di convivialità.
La redenzione finale non è assolutamente voluta, capita e  basta, perché ogni tanto la fortuna bussa anche alle porte più scalcinate. 
Divertente con un retrogusto amaro, sarebbe un ottimo aperitivo per qualunque occasione speciale.



lunedì 22 agosto 2011

BACOMENTALE - recensione: "una dimensione di ordinav



UNA DIMENSIONE DI 

"ORDINARIA FOLLIA"

Bacomentale è un "viaggio" attraverso il quale Mavrulis ci conduce in una dimensione di "ordinaria follia". Scrittura cruda ed essenziale con grande capacità descrittiva sia dei personaggi: (... Ambra … una gnocca strepitosa ... che ... non se la tira, anzi, ci ride su... Mora, nasetto sottile e dritto com’un fuso e piccoli profondi occhi neri da cerbiattona. Due spalle squadrate e due natiche tonde, ma così tonde che le diresti disegnate da Giotto.  Un vitino axè, le gambe autostradali e due zinne dirigibili ... Guardandola ti sovviene Amarcord, il profumo di campo a primavera, le trombate nel fieno, le scorpacciate di agnello e tortellini, sotto gli alberi fioriti di ciliegio ...) che delle situazioni anche le piu' paradossali (Altre volte invece le serate si consumavano in mia assenza con altri del Manipolo ... Solita serata cominciata né troppo presto né troppo tardi ... c’era l’Artista il Marvel ed una scassata Volkswagen ... -Mi hanno tagliato la strada! ... ne discendono due rottweiler borchiati ... come cubi senza giunture ... Capendo subito di aver compiuto la madre di tutte le cazzate, il Marvel ingrana la retro ... l’Artista fu testimone della maniera più sbagliata di affrontare una curva a radicchio ... semiasse in agonia, cerchio ovalizzato e sospensione in prepensionamento ... SKROCK!!!! Un destro terribile si schianta ... con precisione da cecchino sulla mascella del Marvel ...). I "puristi" storceranno il naso. I bachettoni grideranno allo scandalo ma l'autore mi ricorda il primo Guerrazzi (Nord Sud uniti nella lotta) e per certi versi anche gli scrittori underground americani come Samuel R. Delany (The Motion of Light in Water).

Paolo Masi

venerdì 12 agosto 2011

BACOMENTALE - recensione: "il cielo sopra Bologna"



IL CIELO 
SOPRA BOLOGNA

Pietro Giuseppe Mavrulis conosce i silenzi del mare greco.
E la luce, che in certe albe affonda il cuore, perché la bellezza è dolore: ci ricorda il nostro essere “imperfette anime in volo”, costrette, troppo spesso, a frequentare la terra.
Ma ha conosciuto anche certi umori sporchi di città, che bussano indiscreti alla coscienza, costringendola a inventarsi ragioni per ricominciare a vivere, ogni mattina. Forse per questo, nel suo libro (e nel suo ieri), cerca la notte, che abbraccia complice l’impreciso vagabondare, tra lucidità improvvise e stordimenti di alcol e canne, nell’illusione che si possano rimandare i conti con la nostra fragilità di “esseri di passaggio”.
Ma certi “sussurri e grida” del mare greco … quelli continuano ad abitare angoli appartati e protetti del cuore, ed è così che anche nei momenti di disperazione, quando il riso inarrestabile ricorda troppo da vicino l’urgenza del dolore, non manca mai la dolcezza, virilmente accettata (lo dico sorridendo), del sentimento più nobile, perché tutti gli altri ricomprende: l’amicizia.
Ho letto così Bacomentale, senza voler a tutti i costi scomodare Charles Bukowski, questo diario a ritroso del tempo che fu, a volte sgradevole, ma mai insincero, e dunque coraggioso, questo viaggiare insieme, del Vecchio e dell’Artista, per affrontare il buio e avere sempre vicino qualcuno, con cui ridere, magari sguaiatamente, della propria disperazione. E questo è, a mio avviso, il libro di Mavrulis, un commovente e significativo atto d’amore. 


Vanni Spagnoli

martedì 26 luglio 2011

VIOLA - finalista!


L'inedito romanzo breve Viola ha partecipato al
giungendo tra i 30 finalisti del concorso.
Questo è già un grande riconoscimento e un importante traguardo per Pietro che però non nasconde di sperare in qualcosa di più.
Il vincitore del concorso letterario verrà comunicato il 3 ottobre 2011 a Viareggio.
Solo dopo tale concorso sarà pubblicato e alla mercé delle vostre più severe critiche.

INCROCIAMO LE DITA


copertina tratta dal quadro del pittore bolognese Davide Pavlidis
dal titolo "La rosa del deserto"