Diversi sono i miei lavori. Alcuni conclusi, altri ancora in corso d'opera, altri in procinto di vedere la luce, altri, ancora, piccoli embrioni, tracce di vita, semplici concetti che attendono, pazienti, di trovare un seguito, un'identità più strutturata. Molti di essi rimarranno però quel che sono: idee fugaci, semplici meteore apparse in un batter d'occhi ed altrettanto inavvertitamente svanite nel nero di un infinito big bang di pensieri.

venerdì 1 gennaio 2010

MOMENTO D'ANGOLO

Ho bisogno di credere, illudermi, mentire. Di vestire le mie fragilità di una lucente armatura senza macchia, farmi oratore di verità assolute, perdute nella superficialità del quotidiano.
Così alla sera, dopo una lunga estenuante e dura giornata di apparenze, in un angolo nascosto del ripostiglio, piango. A torto piango della socialità che mi è stata negata, derubata, rapita. Piango in silenzio del silenzio. Piango senza lamenti e singulti. Piango lacrime fresche che mi sciacquano il viso, per sentirmi un po' più pulito, un po' meno deriso.
Solo così domani potrò afforntare un'altra lunga estenuante e dura giornata di apparenze.

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